Community su Instagram: cosa sono, dove si trovano e come vivono

community su instagram

Lo so, con questo titolo alla “National geographic” probabilmente vi aspettate una sorta di documentario naturalistico sulla vita del dugongo, solo con protagonista le community su Instagram e con meno immagini subacquee.

E invece con questo post non c’entra la zoologia o l’etologia, ma l’antropologia calzerebbe a pennello.

Che cos’è una community?

community ‹këmùuniti› s. ingl. (propr. «comunità»; pl. communities ‹këmùuniti›), usato in ital. al femm.
1. Nel linguaggio di Internet, gruppo di persone che si incontrano, discutono e si scambiano informazioni attraverso la rete (gli strumenti utilizzati più frequentemente dagli utenti per interagire sono forum, chat e programmi di messaggistica istantanea): far parte di una community.
2. estens. Il luogo virtuale in cui avvengono le interazioni tra i membri di una community.

Vocabolario Treccani

Se pensate al concetto di community digitale, a seconda di quando siete approdati sul web e di quanto siete “markettari”, potreste pensare, nell’ordine:

  • Ad un forum, ora bestia rara (ma ancora esistente) che deve il suo nome al foro romano. Il foro nel mondo romano era il centro religioso, commerciale, amministrativo, culturale della città, ma anche il luogo situato presso grandi vie di comunicazione dove si teneva il mercato, si trattavano gli affari, si amministrava la giustizia, si celebravano cerimonie.
    Insomma, era un luogo nodale per intessere relazioni.
  • Ad un gruppo Facebook, il luogo dove ormai siamo abituati più spesso a vedere e/o a costruire legami con comunità virtuali, grazie all’importanza che su Facebook ricoprono i gruppi. La mission di Facebook, infatti, recita “give people the power to build community and bring the world closer together” e dal 2018 esiste un Facebook Community Leadership Program. Più banalmente, Facebook mette a disposizione dei gruppi degli strumenti specifici per fare community, molti dei quali derivati dal mondo dei forum (i ruoli che admin e moderatori ricoprono, i regolamenti, la netiquette, i thread, i post, le risposte, ecc..)
  • Ad una brand community (se siete un po’ più “markettari”), ovvero “communities specializzate, non geograficamente unite, basate su un insieme strutturato di relazioni sociali tra ammiratori di un brand” (definizione del 2001 di Albert Muniz Jr. e Thomas C. O’Guinn), che spesso trovano spazio su piattaforme di interazione a sé stanti, come Lego Ideas, Harley Owners Group o Beauty Talks.

Difficilmente avreste pensato ad Instagram, scommetto.

Ed ecco quindi la fatidica domanda:

Si può creare una community su Instagram?

La mia risposta 👇

Metto però le mani avanti: costruire una community su Instagram è più laborioso e, soprattutto, meno “visibilmente aggregante”, perché non esiste un luogo specifico deputato da Instagram all’incontro delle community, dove queste si possano riunire e dialogare. Non esiste, insomma, il corrispettivo del gruppo Facebook.

Le community su Instagram sono più nascoste, ma non per questo meno coese, o meno potenti, bisogna solo sapere dove guardare per trovarle, per riconoscerle o per crearle.

Dove si trovano le community su Instagram?

Le community su Instagram nascono e prosperano in tre “luoghi”:

  1. Raccolte intorno alle persone/ai profili. Non importa che si tratti di influencer (anche micro o nano) oppure no, ma la prima forma di community è quella costituita dai follower di ognuno di noi, le persone che decidono di seguirci, che commentano ed interagiscono con noi per amore del nostro profilo/dei nostri contenuti.
  2. Raccolte intorno agli hashtag. Sono i cosiddetti “hashtag di community“, di cui vi avevo già parlato in un articolo old but gold dedicato proprio agli hashtag su Instagram. Creando (o seguendo) hashtag di questo genere, si ha l’obiettivo di raccogliere contenuti su un medesimo tema e di confrontarsi con persone che hanno in comune con noi passioni ed interessi. Grazie agli hashtag di community diventa più facile trovare anime affini a noi.
  3. Nei messaggi privati. Tutti i contenuti relazionali che transitano dalle Instagram stories (e ce ne sono moltissimi, visto che le stories sono ricchissime di features pensate per coinvolgere i follower ed interagire con loro) si tramutano in messaggi privati. Reaction e risposte alle stories, ma anche interazioni con box domande, quiz e sondaggi, si materializzano tutte nella vostra box DM (=direct messages).
    Far sì che la vostra community, quella che si raccoglie intorno a voi ma che magari si palesa solo nelle stories, sia portata alla luce del sole e scopra “banalmente” di esistere e si cementi (cioè si trasformi nel punto 1), è qualcosa che spetta a voi: è un sottile gioco di repost delle stories in cui i follower vi taggano e di pubblicazione nel vostro feed di contenuti che interessino una vasta porzione di quella community che voi conoscete per nome e cognome, ma che altrimenti continuerebbe a vivere soltanto nei vostri messaggi privati.

Le community sono organismi viventi

Le community non sono organismi cibernetici: sono virtuali nei mezzi, ma molto reali nella sostanza, perché sono fatte di persone. Per questo le community vanno curate, un po’ come le piante: non è che potete dar loro 10 litri d’acqua e poi dimenticarvele per 3 mesi o, per contro, sperare che siano loro a chiedervi di venire innaffiate.
Per essere rigogliose, le piante, le relazioni e le community devono essere curate.

Come? Con quelli che definirei “i 4 pilastri della relazione sui social” (di consigli su come essere social sui social ve ne avevo già dati 5, ma qui vi faccio lo sconto):

  • Avere un atteggiamento generoso e aperto (senza quello, non si va da nessuna parte). Se non ce lo avete e non avete intenzione di lavorare in quella direzione, forse la community è qualcosa che non fa per voi.
  • Stimolare conversazioni, che non vuol dire tempestare i follower di domande, ma creare contenuti che inneschino delle reazioni, che a loro volta vanno colte ed ulteriormente incoraggiate. Saprete di aver fatto un ottimo lavoro quando i vostri follower intavoleranno conversazioni anche fra loro: a quel punto potrete darvi una vigorosa pacca sulla spalla.
  • Rispondere. Ai commenti, ai messaggi privati, alle domande (quelle sensate, poste in modo educato e senza arroganza, ça va sans dire), alle curiosità. Siete stati bravi fin qui, i follower commentano, interagiscono… e voi lasciate cadere nel vuoto tutto questo ben di Dio?!
  • Essere proattivi nell’interazione. Piace a tutti ricevere commenti ed interazioni: non solo a voi, anche alle persone che con voi interagiscono. Quindi curiamo le nostre community interessandoci noi per primi delle persone che la compongono, cioè quelle stesse persone che le rendono vive.

E ora andate, miei cari, andate e moltiplicate le community su Instagram .. ma poi  prendetevene cura


Aggiornamento: ad ottobre 2021 ho pubblicato su Instagram un carosello dal titolo “Il prezzo di una community su Instagram”, lo trovi qui


Sai che c'è un mio video corso sulle Instagram Stories?
Si chiama “Ci facciamo una storia?” ed è un corso on demand dedicato alle stories: il mio obiettivo è farti scoprire tutto quello che avresti sempre voluto sapere sulle Instagram Stories (e non hai mai osato chiedere), imparandone le potenzialità e affinandone l’utilizzo per la tua comunicazione.

VUOI SAPERNE DI PIÙ?

Clicca qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *