È passato davvero un secolo dal mio primo post riguardante i podcast, ma rimane la solenne convinzione che i podcast siano una gran figata: ti permettono di trasformare gli odiosissimi tempi morti (per me soprattutto i viaggi in auto) in un’opportunità per informarsi o per relazionarsi con racconti, esperienze ed opinioni, il tutto in modo diverso da quello offerto dai media tradizionali.
Puoi scegliere l’argomento che più ti piace, l’approccio che senti più affine al tuo, la lingua che preferisci ed iniziare a nuotare nello sconfinato oceano dei podcast cercando quello giusto per te.. e stai pur certo, lui è sicuramente là fuori che ti aspetta.
Io per esempio preferisco i podcast dall’approccio informativo (non quelli basati su interviste o su racconti troppo personali), sugli argomenti più disparati (dal mondo animale al true crime) ma preferibilmente lontani dal mio lavoro e spesso in inglese, un po’ perché i podcast in lingua inglese sono infiniti, un po’ perché così servono due padroni: l’informazione e il rispolvero della lingua.
Insomma, all’urlo ancora una volta di “più podcast per tutti“, metto di seguito un po’ di utili consigli (spero), anche di podcast che non sono del tutto nelle mie corde, ma che ho trovato comunque ben fatti ed interessanti.
PS. Cliccando sull’immagine di ogni podcast potrete saperne di più.
1 – Morgana
Lo so, un podcast super-iper-mega conosciuto, ma che io ho scoperto tardi… in tempo però per rimediare e ascoltarlo tutto d’un fiato.
Storie di donne fuori dagli schemi raccontate da Michela Murgia, scritto insieme a Chiara Tagliaferri. Imperdibili per me gli episodi su Frances McDormand, Moana Pozzi e Marielle Franco (ma non perdere nemmeno gli altri, non te ne pentirai).
2 – Behind the bastards
Uno dei miei podcast preferiti al mondo, che mi ha conquistato già dal claim: “The show where we tell you everything you don’t know about the very worst people in all of history”.
Racconta le storie, più o meno segrete, dei peggiori personaggi della storia, dai Grandi Bastardi come Hitler e Stalin ai più insospettabili, come l’astrologa di Ronald Reagan oppure… Steven Seagal.
3 – Il gorilla ce l’ha piccolo
Quante cose possiamo imparare dal mondo animale?
Tantissime, anche sugli aspetti relazionali e sessuali della nostra esistenza. Si parla di amicizia, tradimento, società, figli, e in ogni puntata ci si apre un mondo davanti.
La conduzione è del biologo Vincenzo Venuti, con la partecipazione del prof. Telmo Pievani e di Michele Luzzatto.
4 – Serial
Ve l’ho detto da subito che mi piacciono i podcast di true crime, e questo ha spianato la strada a tutti i true crime successivi, rimanendo insuperabile, almeno nella prima stagione.
Il podcast esamina il caso di omicidio di Hae Min Lee, crimine di cui è accusato il fidanzato Adnan Masud Syed. Il podcast originò grande interesse sul caso e a portò al riesame di alcune prove.
5 – Lingua
Il podcast di Mariachiara Montera parla di cibo e relazioni. Sei puntate in cui a parlare sono le esperienze: il filo narrativo è quello del cibo, ma si parla di malattia, di guarigione, di divorzio, di maternità.
Ogni puntata si conclude con un degno bonus finale, una ricetta.
Come dicevo all’inizio, io non amo molto i podcast di racconto personale, ma è molto ben curato e ben scritto, ed è stato un piacere ascoltarlo.
6 – Up and vanished
Altro giro altro true crime. Il podcast del film-maker Payne Lindsey esamina il caso della scomparsa dell’insegnante e reginetta di bellezza Tara Grinstead nel 2005 in Georgia. Uno di quei rari casi in cui un podcast può fare la differenza.. e non dico altro!
L’autore ha continuato con una seconda stagione, non all’altezza, e ha provato ad affrontare uno dei casi più terribili degli USA, quello dell’Atlanta Child Murder, ma non ha più bissato la sua impresa.
7 – Love stories
Il terzo podcast su sette nato in casa storielibere.fm (che credo metta in campo dei prodotti davvero di qualità). Dei tre citati fin qui è quello che mi convince meno, non per le storie, spesso originali ed interessanti, ma per un costante riferimento all’oroscopo, un po’ perché non ci credo, un po’ perché a volte i collegamenti mi sembrano tirati per i capelli (cioè, davvero vogliamo dire di che segno è Minnie?).
Scritto da Melissa Panarello (aka Melissa P.) con Chiara Tagliaferri.
8 – Disgraceland
True crime.
Ancora?!
Sì, ma con un twist.
Perché qui si parla di omicidi, suicidi, sette religiose, tutto però nell’ambiente musicale.
Se ami la musica ed il true crime, potrebbe essere il podcast perfetto per te.
I miei consigli finiscono qui (per ora), ma voglio chiudere con un annuncio (che non sarà un fulmine a ciel sereno se mi segui su Instagram): l’arrivo ormai prossimo del mio podcast, che da fine gennaio arriverà come per magia con cadenza mensile in due formati, video sul mio canale IGTV ed audio sul canale Telegram dedicato (a cui se vi va puoi già unirti).
La copertina che vediqui sotto è solo provvisoria ma, capirai bene, non volevo svelare troppo.
Il podcast si chiama Rebus Musicales in omaggio all’audiorebus che fu galeotto e che continuerà ad esserne motore immobile, in onore al mio passato da medievista, perché l’aggettivo musicalis non è del latino classico ma di quello medievale e, dulcis in fundo, perché il mio podcast parlerà proprio di “cose musicali”: non di musica in senso stretto, ma di testi e di storie che si celano dietro le canzoni.
Ti aspetto per la prima puntata il 29 gennaio!
Intanto, se hai qualche altro podcast da consigliarmi, scrivilo nei commenti: sono sempre in cerca di nuove idee.